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50 minuti di ritardo rievoca un'esperienza realmente accaduta a un
membro della compagnia su un aereo diretto da Mykonos a Venezia.
La partenza fu ritardata di 50 minuti a causa della presenza a bordo di due profughi di circa sessant’anni travestiti da turisti. Solo dopo che furono fatti scendere l’aereo poté decollare.
Nessuno dei passeggeri fece nulla.


Il protagonista della scena è un grande schermo, una finestra-specchio che permette a performer e spettatori di affacciarsi e interagire con il mondo online e dei social.
I performer sono insieme al pubblico, coinvolti nella stessa visione.
Un timer digitale scandisce la durata di ogni esperienza.

 

50 minuti è la durata dell'attesa che performer e spettatori rivivono
all'interno del teatro; è il ritardo di un decollo, un tempo strappato alla
quotidianità per riflettere su come pensiamo, comunichiamo e inganniamo l'attesa.

Questi sono “i minuti di ritardo” in cui gli spettatori vengono sottratti al tempo del mondo, per sentirsi parte di una comunità teatrale che pensa, ride e distrae se stessa.


50 minuti per ingannare il tempo insieme, in un cortocircuito continuo tra comunità teatrale e comunità dei social network.

 

50 minuti
di ritardo

50 minuti di ritardo 

Regia e drammaturgia

Alessia Cacco e Jacopo Giacomoni

 

Ideazione e realizzazione (in ordine alfabetico)

Elena Ajani, David Angeli, Alessia Cacco, Jacopo Giacomoni, Davide Pachera, Marco Tonino

 

Organizzazione

Marco Tonino

Assistente alla regia

Eleonora Bonino

 

Foto

Matteo de Mayda e Filippo Manzini

 

Una produzione Malmadur in coproduzione con  Fondazione Teatro della Toscana.

In collaborazione con Evoè!Teatro.

 

Si ringrazia S.a.L.E Docks, Accademia Teatrale Veneta, Teatro dei Servi Disobbedienti e Altre Velocità.

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